Le Associazioni partigiane. La FIAP

L’avvocato Antonio Caputo – Presidente per Torino e Piemonte e consigliere nazionale della FIAP – racconta i valori e gli uomini che la Federazione Italiana Associazioni Partigiane, ente partner del Polo del ‘900, rappresenta. Questa intervista è la prima di una serie che polodel900.it dedicherà nel corso del 2019 alle associazioni partigiane e combattentistiche.
La FIAP rappresenta, all’interno della compagine delle associazioni partigiane e combattentistiche, i 35.000 partigiani di Giustizia e Libertà che combatterono per liberare l’Italia in nome di un progetto di rivoluzione democratica. Quale ruolo ebbero questi uomini nella nascita della Repubblica Italiana? Perché oggi la loro memoria non è immediatamente presente?
La FIAP rappresenta, oltre a G.L., le Brigate Partigiane che portano il nome di Mazzini e Matteotti, quelle Autonome e anche le Anarchiche. Filo comune è l’amore per la libertà e il desiderio di veder risorgere, attraverso l’insurrezione che portò alla Liberazione dell’ITALIA: l’Italia patriottica, risorgimentale e democratica, nel senso di una rivoluzione ininterrotta che parte dalla coscienza e si fa azione, proiettata verso un futuro migliore. Il traguardo di questa lotta è stata la Costituzione Repubblicana improntata ai principi di Giustizia e Libertà. La rimozione di quel grande impegno civile e democratico, che non impedisce la vitalità di quelle idee, deriva in gran parte dal prevalere di affarismo, partitocrazia, oblio della Storia, scarsa attenzione all’educazione civile dei giovani e dei cittadini ed ai valori morali della vita politica e delle istituzioni democratiche.
Dopo la guerra, i partigiani dovettero difendersi da chi negava il loro ruolo storico e, in molti casi, finirono per trovarsi isolati in un clima di oblio e mistificazione. Che cosa consentì loro di impedire che i loro sforzi venissero cancellati? Quali doti deve avere un cittadino oggi per conservare serenità di giudizio ed esercitare il libero arbitrio a dispetto delle pressioni esterne?
La lotta per evitare l’oblìo e addirittura la negazione del grande ruolo storico svolto dai nostri Partigiani è incessante, a fronte di molte mistificazioni inaccettabili, come nel caso del revisionismo storico e del negazionismo della terribile vicenda della Shoah. Occorre un’assidua opera di educazione e di informazione. L’impegno di una associazione come la nostra è rivolto, a tal fine, a formare cittadini consapevoli e non manipolabili, alla luce della vitalità permanente dell’insegnamento della Lotta di Liberazione.
Giorgio Agosti, commissario politico di GL in Piemonte che alla fine della guerra divenne Questore di Torino nei difficili giorni della Liberazione, diceva di Ferruccio Parri, primo Presidente del Consiglio dell’Italia libera, “è un uomo che parlargli e ascoltarlo è come mettersi una mano sulla coscienza e sentirsi scossi dalla pigrizia.” Qual è allora la nostra pigrizia, oggi?
Ferruccio Parri, uomo del Risorgimento e della Resistenza, pensiero ed azione, è uno stimolo a non impigrirsi, evitando l’indifferenza rispetto al sopruso, all’abuso di potere, alla violenza quale strumento della politica che, viceversa, deve essere restituita alla sua funzione fondamentale di servizio della persona, per la persona, da svolgere con gli altri. Quale che sia il ruolo di ciascuno, si pensi al dilagante e riemergente razzismo o alla xenofobia e non solo, non girare mai la faccia dall’altra parte! E dove c’è un’ingiustizia, non rimanere indifferenti!
La FIAP è impegnata attivamente per promuovere i valori della libertà e della democrazia nel contesto dell’identità europea. Fra le altre inziative, ricordiamo un libro dedicato agli studenti, Fare l’Europa. Europeismo e antifascismo: i fatti e i protagonisti, che ricostruisce il pensiero europeista di alcuni fra i principali esponenti dell’antifascismo in Europa. Perché è importante identificare il fenomeno storico dell’antifascismo in una dimensione europea, e non solo italiana?
La Resistenza ha portato alla Liberazione dell’Europa e del nostro Paese dal nazifascismo, anche nel solco degli ideali di Libertà, Democrazia e Federazione Europea, sognati ed immaginati da Ernesto Rossi, Eugenio Colorni e Altiero Spinelli, uomini di G.L., con il Manifesto di Ventotene del 1941. Ideali di un’Europa che bandisce definitivamente la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, ripreso dall’art. 11 della nostra Costituzione. Ideali che si stanno faticosamente realizzando attraverso la costruzione dell’Unione Europea, di cui bisogna rafforzare le istituzioni, nel segno di una migliore e più ampia integrazione, della democraticità e partecipazione dei cittadini europei, rifuggendo e sconfiggendo le tentazioni di disgregazione, sovraniste e nazionaliste che stanno riaffiorando e che costituirebbero le premesse di un’Europa divisa e conflittuale pregiudicando anche il progresso civile e materiale del Paese. Nel segno dell’ideale mazziniano, la FIAP fa proprio il motto: “Unire l’Italia, unire l’Europa per unire il mondo!“.
Se vuoi conoscere meglio e approfondire le attività di FIAP, consulta il sito internet fiapitalia.it. Per contattare direttamente FIAP, scrivi agli indirizzi capulex@inwind.it e carragrazia@gmail.com.
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Antonio Caputo è avvocato cassazionista, magistrato tributario, già Ombudsman Regionale e Presidente del Coordinamento dei Difensori Civici Regionali e delle Province Autonome, docente in materie giuridiche ed economiche, Presidente e coordinatore dei Circoli di Giustizia e Libertà (G.L.), Presidente per Torino e Piemonte della FIAP e consigliere nazionale FIAP.